Il volto moderno delle cucine giapponesi

La cucina non fa più parte oramai delle aree off limits della casa, inaccessibili agli ospiti, ed è stata promossa a piena voti a “zona living”: passiamo la maggior parte del tempo in questo spazio e, non potendo permetterci schiere di maggiordomi in livrea, siamo costretti a intrattenere gli amici proprio in questa stanza, mentre prepariamo loro un pranzo sontuoso o un semplice caffé

Perché allora non arredare la cucina con stile?
Quello moderno giapponese, appunto.
Il suo comune denominatore è l’essenzialità, che elimina il superfluo e le distrazioni visive, restituendo allo sguardo l’essenza pura delle forme.

LA CUCINA GIAPPONESE TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Come suggerisono questi esempi di arredo, le varianti sono infinite, a cominciare da quelle che riprendono elementi della tradizione, inserendole in un contesto moderno: bassorilievi in pietra, che sembrano ritagliati dalle pareti di antichi Stupa orientali, fanno da sfondo a lanterne giapponesi rivisitate, con ricami di metallo intrecciato; le tradizionali porte scorrevoli Shoji, di legno e carta, accostate a piante di bambù, annunciano uno spazio costruito su forme geometriche regolari quali sfere, rettangoli e quadrati; poltrone e cornici in stile retrò guardano lavelli dalle finiture metalliche, più che mai contemporanee.

IL FUTURO IN CUCINA

Queste altre soluzioni indulgono a coloriture più moderne, in alcuni casi quasi avveniristiche, com’è tipico delle culture orientali, che anticipano ogni altro Paese in fatto di materiali high-tech e strumenti innovativi.
Si possono così apprezzare richiami architettonici alla Escher, con scacchiere di luci dalle sfumature alternate, o accostamenti cromatici bizzarri, che trovano equilibrio nella visione di insieme, o addirittura elementi kitsch e disturbanti, come un robot che sembra godersi la meritata pace domestica, dopo una sfida all’ultimo bullone con Megatron. Non mancano slanci di fantasia nei lampadari, immaginati ora come mazzi di rose, ora come grappoli di oggetti di uso comune, uniti in un abbraccio improbabile. Il tutto in un sapiente gioco sartoriale di cucitura tra elementi estranei.

[the_ad id=”2962″]

LE ATMOSFERE TRA I FORNELLI

Si distinguono qui visioni antartiche di arredo, dai colori acidi, posati su materiali freddi e linee essenziali…

…e visioni equatoriali, riscaldate da colori più pastosi o da materiali naturali come il legno, capace di creare atmosfere intime anche in ambienti così poveri di elementi.

VIA LE PARETI

In queste foto si ammirano soluzioni d’arredo che integrano l’ambiente interno con l’esterno, attraverso pareti a vetro e porte finestre, che spalancano gli spazi e diventano veri e propri palcoscenici paesaggistici, dove gli elementi artificiali della cucina dialogano costantemente con quelli naturali, cancellando il senso di cesura degli infissi.

E se ancora non vi hanno convinto queste immagini, vi basti pensare quant’è importante al giorno d’oggi educarsi all’integrazione e al multietnico, anche tra i fornelli. Volete mettere il piacere di gustarsi una bella amatriciana sotto la luce esotica di una lanterna giapponese?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

12 + 16 =