Maria Kondo

Metodo KonMari, per riordinare la casa in maniera diversa

Dire addio al disordine è una fantasia che in molti cullano sin da quando hanno iniziato a vivere lontano dalla famiglia d’origine. E se i tradizionali metodi di organizzazione e conservazione hanno fallito perché privi di efficienza, quello ideato dalla giapponese Marie Kondo sembra invece dare i suoi frutti.

Non è mica una coincidenza che il metodo KonMari sia emulato in tutte le case, come testimoniano le foto dai cassetti e degli scaffali ordinati a regola d’arte che ormai spopolano sui social. Il segreto di un tale successo? Una modalità di sistemazione basata su regole facili da applicare sempre e solo se accetti di stravolgere completamente le tue abitudini.  

Il metodo teorizzato da Marie Kondo si basa su un unico obiettivo: ordinare l’indoor per renderlo più piacevole da vivere. Il suo procedimento differisce da altre tecniche perché raccomanda di classificare per categoria e non più per stanza. Quindi non si tratta più di riordinare, ad esempio, la cucina senza occuparsi anche delle camere adiacenti. Per riuscire nell’impresa, basta seguire sei regole base.

La prima richiede dedizione assoluta. Marie Kondo poi consiglia di chiudere gli occhi e immaginare il proprio stile di vita ideale così da riuscire a visualizzare la futura organizzazione dell’indoor. La terza regola aurea riguarda la cernita: è importante liberarsi dagli oggetti ingombranti. Il quarto precetto è inerente il metodo usato per il riordino: classificare per categoria e non più per luogo.

Anche procedere passo dopo passo è essenziale: ordina prima i vestiti, poi i libri, quindi i fogli e infine termina con le suppellettili dotate di un certo valore sentimentale. Se gli oggetti in questione ci donano gioia; è meglio non separarsene. 

Ridurre l’arredamento all’essenziale

Nell’universo KonMari gli oggetti superflui non trovano spazio. La terza regola impone infatti di sbarazzarsi di tutte quelle suppellettili che ingombrano inutilmente la casa. Questo principio vale sia per gli oggetti dotati di una certa utilità sia per quelli la cui unica funzione è di tipo decorativo. Solo i gingilli dotati di un certo valore sentimentale possono essere conservati.

Mensole bianche con alcune suppellettili
Mensole bianche con alcune suppellettili

Liberare la cucina dagli imballaggi

Che sia una dispensa o un cassetto dedicato alle spezie poco importa. Il metodo di Marie Kondo è infatti applicabile a qualsiasi angolo della cucina. Liberati dagli imballaggi di plastica e di cartone perchè modificano la percezione della dispensa. Travasa il cibo in barattoli di vetro. In questo modo non solo ti semplificherai la vita perché sarà sufficiente un colpo d’occhio per comprendere le necessità della famiglia ma otterrai anche uno storage di gran classe.

Barattoli di vetro in dispensa
Barattoli di vetro in dispensa

Riporre i vestiti in verticale

E’ certamente questa la tecnica che è valsa a al metodo KonMari e alla sua ideatrice tanta fama. Si tratta di sistemare i capi d’abbigliamento non uno sull’altro ma in maniera verticale in modo tale da avere così una visione d’insieme del guardaroba. In questo modo si risparmia non solo tempo ma anche spazio.

Abbigliamento ordinato in verticale
Abbigliamento ordinato in verticale

Liberare l’armadio dai capi d’abbigliamento superflui

Se si è scelto di applicare scrupolosamente il metodo KonMari, allora bisogna ricordare che i capi d’abbigliamento non ne sono esentati. Anche per loro quindi vale la regola ferrea che viene conservato solo ciò che è in grado di suscitare un’emozione. Tutto il resto non merita di essere nemmeno attenzionato.

Armadio
Armadio

Archiviare i documenti in maniera corretta

Ah, i documenti. Ingombrano le case di tutti e necessitano, il più delle volte, di ore e ore di selezione intensiva. Se non si vuole correre il rischio di incappare nel disordine amministrativo, pena poi la perdita di documenti importanti, allora occorre necessariamente applicare il metodo giapponese e classificare le ‘scartoffie’ per tipologia, inserirle in un quaderno ad anelli da conservare insieme agli altri in un unico scatolone.

Spazio d'archiviazione per documenti
Spazio d’archiviazione per documenti

Riordinare i capi d’abbigliamento per colore

Per uno storage prossimo alla perfezione Marie Kondo ha pensato bene di organizzare i vestiti per tonalità. Dopo aver riposto i capi d’abbigliamento in verticale, il metodo giapponese ‘impone’ un’archiviazione per tinta tale da creare una sorta di gradazione di colore. L’obiettivo di tanto impegno? Ridurre al minimo la perdita di tempo mattutina.

Capi d'abbigliamento riposti per nuance
Capi d’abbigliamento riposti per nuance

Ordinare le stoviglie per categoria

Le stoviglie hanno bisogno di ordine. Chi lo ha detto che il metodo KonMari impone una loro sistemazione in dispensa? Nulla di più errato. E’ possibile infatti disporre in bella mostra quanto di più prezioso si possiede a patto però che venga rispettata la regola numero quattro: sistemare per tipologia. E fu così che i piatti in porcellana vennero sistemati in un angolo, mentre quelli in legno o in pietra all’estremità opposta. Gli utensili invece finirono riuniti in un vaso bianco adatto allo scopo. Tutto pur di avere una visuale d’insieme degli scaffali ordinata. Gli ‘accumuli’ compulsivi di stoviglie sono infatti tutt’altro che tollerati e tollerabili.

Stoviglie ordinate per tipologia
Stoviglie ordinate per tipologia

Riorganizzare la biblioteca

Ordine alfabetico in biblioteca? Un retaggio del passato. Certo, solo i maniaci dello storage sapranno apprezzare l’estensione del metodo KonMari ai libri. Per rasentare la perfezione sarebbe opportuno infatti riorganizzare la collezione di libri per tonalità o, tutt’al più, per dimensione.

Libri ordinati per colore
Libri ordinati per colore

Depositare gli oggetti nelle scatole

Le scatole giocano un ruolo determinante nel metodo KonMari. Dalla cucina al bagno passando poi per le cassettiere della camera da letto: tutti gli oggetti possono, e devono quindi, essere riposti nelle scatole. Questi contenitori permettono infatti di rispettare la regola della categorizzazione per tipologia. Se non si possiedono contenitori trasparenti vanno bene anche quelli in legno. L’importante è avere l’accortezza di segnalare con un etichetta il loro contenuto.

Oggetti depositati nelle scatole
Oggetti depositati nelle scatole

Compartimentare i cassetti del bagno

Il bagno ha un solo problema: la convivenza forzata di prodotti e piccoli oggetti di uso quotidiano in un unico cassetto che col tempo si trasforma nella zona più disordinata della casa. Per evitare questa deriva non c’è altra soluzione che la compartimentazione del cassetto stesso per categoria.

Cassetto del bagno
Cassetto del bagno

Organizzare lo spazio di lavoro

Se persino la zona ufficio viene passata al setaccio dal metodo KonMari, allora significa che proprio non si ha altra scelta. Il motivo? Semplice il disordine tende ad accumularsi rapidamente anche qui. E’ necessario correre ai ripari installando un pannello prima di venirne sommersi. Questo pannello perforato si applica direttamente alla parte e permette di organizzare lo spazio lavorativo in base alle proprie esigenze. E’ possibile anche applicarvi delle piccole mensole o dei ganci per sostenere gli oggetti che si usano quotidianamente durante le ore lavorative.

Zona ufficio a casa
Zona ufficio a casa

Organizzare l’armadio per tipologia

E’ vero. Bisogna ammetterlo. Marie Kondo ha un debole per l’organizzazione dei cassetti ma nulla vieta di applicare il suo metodo anche agli armadi. Se si decide di procedere in tal senso è importante suddividere i capi d’abbigliamento per categoria: i pantaloni da un lato, le camicie dal lato opposto e i vestiti in tutta un’altra zona dell’armadio. Se invece si convive nulla di più semplice, per organizzare lo spazio, che mettere insieme i maglioni di entrambi in una zona specifica dell’armadio lasciando così lo spazio per i cappotti piuttosto che acquistare due guardaroba separati.

Capi d'abbigliamenti ordinati per categoria
Capi d’abbigliamenti ordinati per categoria

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

4 × 4 =